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30 settembre 2002
 
... e la plastica avanza, inarrestabile.
Adesso anche i manici degli attrezzi sono in materiale plastico. Sempre più difficile trovare una mestola (cazzuola) o un martello col manico in legno.
Bleah! Odio il contatto delle mani con quella roba.

I vecchi arnesi diventeranno roba da museo.

 
concio.JPGSu misura

Una delle cose più stupefacenti per i nostri occhi, abituati alla produzione in serie e alla modularità, è la composizione degli antichi muri in pietra squadrata. È evidente come ogni singolo concio fu scalpellinato per essere posto in QUELLA precisa posizione.
Quanto tempo avrà richiesto la produzione di ognuno di questi pezzi unici?



26 settembre 2002

 
Non si può parlare sempre e soltanto di edilizia.
Per fortuna posso sfogarmi su willy-nilly.
(ci sono ancora dei refusi, per es. "pasti" sarebbe pastis)



25 settembre 2002

 
Biocosa?!? (3)

Capita di leggere:
Il pavimento a listoni XXXXXX unisce il fascino di uno stupendo materiale naturale con la praticità e la durata degli UNDICI STRATI DI VERNICIATURA
...oppure...
Il calore e la bellezza del legno per la vostra cucina (traduzione: una sfoglia spessa 1-2 mm di essenza esotica incollata sopra pannelli di truciolare rifiniti in laminato all'interno)

Pubblicità come queste mi fanno andare in bestia. Ci vorrebbe più rispetto, sia dei materiali che dei consumatori.
Come contraltare mi sarebbe piaciuto linkare il sito di Archetti Legnami (tempo fa esisteva, l'ho visto, lo giuro), però neanche Google è riuscito a trovare tracce on-line di questi commercianti bresciani. Li citerò a memoria, sperando di non tradire lo spirito delle loro tesi anticonformiste, talvolta al limite del fanatismo...

Quando si parla di difetti del legno e della necessità di porvi rimedio con accorgimenti tecnici e/o trattamenti chimici, di solito ci si riferisce a comportamenti caratteristici di questo materiale: il legno si dilata, si restringe, si fessura o deforma. Si muove, insomma.
Possiamo considerarlo un difetto? Certamente no.
Il legno è un materiale vivo che "respira", si adatta, si modifica continuamente. Quando è lasciato libero non crea problemi, anzi regola naturalmente la temperatura e l'umidità degli ambienti in cui è collocato. Quando è brutalizzato da vernici vetrificanti o è compresso eccessivamente, i suoi movimenti trovano sfoghi imprevedibili e sgradevoli. E' tipico il caso di manufatti che, verniciati soltanto sulla faccia visibile, si deformano dopo breve tempo per lo squilibrio insorto.

La stagionatura gioca un ruolo fondamentale.
Una corretta stagionatura andrebbe effettuata all'aperto e dovrebbe protrarsi per parecchi mesi, spesso per anni.
Le esigenze di commercializzazione moderne hanno portato a ridurre drasticamente questi tempi e ad utilizzare macchinari che accellerano il processo naturale. I risultati non sono paragonabili perché la riduzione dell'umidità interna non è sinonimo né di maturazione né di raggiunta stabilità dimensionale. Le brutte sorprese non si contano: ho visto cantieri in cui si sono dovute rimuovere travi nuove, pochi mesi dopo la posa in opera, per il manifestarsi di cipollature (distacco fra due anelli di crescita consecutivi) e fessurazioni che ne compromettevano irrimediabilmente le prestazioni.

Secondo un luogo comune accettato quasi universalmente il legno deve essere protetto.
Nella maggior parte dei casi invece la protezione è superflua (quando non è dannosa, se eseguita mediante prodotti filmanti d'origine sintetica). Gli oggetti in legno che mettiamo dentro le nostre case non avrebbero bisogno di nessuna verniciatura, così come certi legni indigeni (castagno, cipresso, larice...), accuratamente stagionati, resistono all'esterno per decenni senza nessun trattamento.
Quello che in realtà si vuole preservare è l'aspetto del legno nuovo di zecca. I raggi solari e le intemperie modificano il colore di tavole e travi che dopo un po' di tempo assumono un aspetto grigio argentato (che a me piace, guarda un po'). Si tratta di una modificazione superficiale che non pregiudica la conservazione né le prestazioni dei manufatti.
E' buffo pensare a quanto cambino le nostre aspettative di fronte allo stesso materiale. L'oggetto d'antiquariato DEVE apparire vecchio, l'infisso nuovo DEVE mantenere il suo aspetto originale per sempre, a costo della mummificazione chimica.
E' triste pensare quanti prodotti chimici e manodopera siano impiegati per la continua manutenzione di manufatti che sono rovinati dalle stesse vernici filmanti.

sogliasmall.JPGL'architrave in castagno della foto avrà cent'anni almeno. Non è mai stato verniciato né trattato. E' stato arroventato dal sole, inzuppato dalla pioggia, screpolato dalle gelate. Sorregge ancora tranquillamente il muro e, se ne incidessimo la superficie, il legno sotto profumerebbe ancora.

Puntate precedenti: (1) (2)


 
Riprendiamo le trasmissioni dopo la visita imprevista di un fulmine che ha giocherellato per qualche nanosecondo con cavi e prese telefoniche e poi se n'è andato lasciando tutto per terra.



19 settembre 2002

 
Casa è dove tieni il caricabatterie del cellulare.

da Diario di bordo



15 settembre 2002

 
La Toscana non è solo quella delle guide turistiche e degli spot. La Toscana è anche brutta, squallida. La Toscana è anche quello che c'è tra Pistoia e Prato: un intrico di strade tutte uguali che non portano in nessun posto, cavalcavia e cartelloni pubblicitari polverosi, paesoni industriosi pieni di fuoristrada e vuoti di sostanza.
La Marcia per la Giustizia sfila irreale tra queste case, da Agliana a Quarrata.
Ieri c'erano quattro-cinquemila persone inclassificabili e indefinibili che percorrevano i dieci chilometri della Marcia. Nello stesso momento una manifestazione ben più corposa invadeva Roma, con la stessa gioiosa confusione di sigle, simboli, idee. Gino Strada e don Ciotti sono stati presenti in entrambe le occasioni.

A sera la piazza di Quarrata è piena di ragazzine, anziani, immigrati, vari ed eventuali. Si avverte la serena determinazione a fare qualcosa, una buona volta. I bambini si addormentano tra la gente. Cominciano i discorsi...
Alex Zanotelli rivela che gli Usa spendono 500 miliardi di dollari per il riarmo, mentre la Banca Mondiale ha stimato che con 13 miliardi di dollari si potrebbero sfamare i poveri del mondo per un anno. Fa salire sul palco Tala, un immigrato senegalese che è stato mesi in galera per aver venduto accendini di contrabbando al suo arrivo in Italia. Si abbracciano, Tala viene fatto sedere tra gli oratori.
Giancarlo Caselli afferma la necessità di aggredire le associazioni criminali terroristiche, ma anche le radici di questo fenomeno, a cominciare dall'ingiustizia. Senza giustizia non c'è pace.
Gherardo Colombo (tono, mimica e pause da prim'attore), spiega la differenza tra "legalità"e "giustizia". L'uomo giusto è prima di tutto colui che non arreca danno agli altri, che si comporta secondo le regole millenarie della tolleranza e dell'amore. L'uomo che si limita a rispettare le leggi vigenti può diventare complice della sopraffazione e del potere dispotico.
Gianni Minà non l'ho ascoltato perché mi sta sulle scatole fin da quand'ero piccolo. C'erano tante altre persone più interessanti da incontrare, osservare, salutare.
Gino Strada mi fa rabbrividire. Mi rendo conto di quanto io stesso sia influenzato dalla propaganda mediatica, di quanto siamo manipolati, tenuti all'oscuro, desensibilizzati rispetto alla realtà orrenda della guerra. Mi vergogno di avere in certe occasioni DISCUSSO sull'opportunità di una guerra. Dobbiamo impedire che l'Italia diventi complice del prossimo massacro legalizzato e pianificato in Irak..
Quando don Ciotti nomina gli immigrati, Colombo si alza e va ad abbracciare Tala il senegalese. E' il risarcimento morale per un uomo che ha sperimentato sulla propria pelle l'inflessibilità della legge contro i deboli, la distanza tra legalità e giustizia.




10 settembre 2002

 
forcella.jpgTra i tanti inquinamenti che ha portato la produzione industriale c'è anche quello dei nomi. Come non sappiamo più attribuire un'origine certa ai materiali che ci circondano, così i nomi delle cose diventano indefiniti.
Similpelle, fintolegno, cartongesso, truciolare, multistrato, pietra artificiale, mediodenso...
Fa piacere ritrovare un oggetto che è prepotentemente solo sé stesso.
Questa trave è di legno.
Questa non è neanche una trave.
Questo è un albero.


 
Giornale di cantiere è lieto di segnalare il blog che accompagnerà i Baggiani nella ristrutturazione del loro casolare.
In bocca al lupo!



06 settembre 2002

 
Quella che ti porta lo champagne sul ponteggio l'ultimo dell'anno.
Quella che ti pianta una grana colossale perchè stai lavando il SUO terrazzo con l'acqua del SUO rubinetto.
Quello che la prima volta che lo vedi ti dà le chiavi di casa, cassaforte compresa, sparisce e non lo vedi più fino a sera.
Quelli che piazzano un divano in mezzo alla stanza per controllare comodamente quello che fai, otto ore : il marito, la moglie, i due figli, singolarmente o in nucleo familiare compatto.
Quelli che ti fanno venire le palpitazioni a forza di offrirti caffè.
Quello che non ti dà un un bicchier d'acqua neanche se schianti.
Quella che vuole pagarti prima ancora di cominciare il lavoro.
Quello che ti saluta molto cordialmente mentre te ne vai e dimentica "quel" piccolo particolare.


Non c'è cosa più comune dell'eccesso.






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